Anna Karenina recensione Keira Knightley Jude Law Torino Film Festival
Anna Karenina - La nostra recensione
Joe Wright tenta un approccio originale al capolavoro letterario di Tolstoj, ma fallisce clamorosamente il colpo
Top Five: Anna Karenina prima di Keira Knightley
Al regista inglese Joe Wright un merito va senz’altro dato. Ogni volta che adatta per il grande schermo un capolavoro della letteratura internazionale tenta un approccio non scontato. Orgoglio e pregiudizio possedeva una sua freschezza tutta contemporanea, e anche il più squilibrato Espiazione si distingueva per una prima parte elegantissima e sorprendentemente stilizzata. Adesso tocca ad Anna Karenina di Leo Tolstoj, romanzo che viene messo in scena secondo un’impostazione che predilige l’unità di luogo, un teatro in cui si svolgono tutte le vicende legate all’eroina creata dallo scrittore russo, oltre che agli altri personaggi.
Anteprima: Semplicemente Anna Karenina
Detto dell’audacia all’idea alla base dell’adattamento cinematografico di Wright, bisogna però testimoniare che stavolta il tentativo è totalmente fallito. Se l’escamotage in principio si rivela stuzzicante anche al livello visivo, col passare dei minuti però diventa una trovata stucchevole e troppo eterogenea rispetto all’anima del romanzo. L’ambientazione in questo caso viene eccessivamente soffocata, il film non possiede il respiro necessario alle opere in costume, e nonostante qualche buona trovata di regia non possiede forza propositiva o capacità di irretire lo spettatore.
La mancanza di efficacia è dovuta purtroppo anche a una Keira Knightley totalmente fuori parte, incapace di sostenere il peso e la complessità psicologica di una protagonista così sfaccettata e contradittoria. Un ruolo che senza dubbio necessitava di un’interprete più matura sia nell’età che nelle capacità attoriali. La Knightley sembra mettercela tutta per riempire la parte, ma naufraga ben presto in una prova troppo caricata. Si può dire lo stesso degli attori che la circondano, primo su tutti un Aaron Johnson inespressivo come mai gli era capitato prima. L’unico a meritare un contenuto applauso è Jude Law, sobrio e composto nel ruolo del marito tradito.
Il trailer del film
Scritto dal genio di Tom Stoppard, Anna Karenina possiede una sua fisionomia cinematografica specifica, che però si adatta pessimamente alla storia e al contenuto dell’opera da cui è tratto. Modernizzare un testo è un conto, volerlo rendere qualcosa che assolutamente non è diventa tutt’altro discorso. In questo caso ci troviamo di fronte a un prodotto eterogeneo, forzato, difficile da comprendere nel suo essere sperimentale. La fortunata coppia composta da Joe Wright e Keira Knightley ha chiesto troppo alle sue possibilità.
Al regista inglese Joe Wright un merito va senz’altro dato. Ogni volta che adatta per il grande schermo un capolavoro della letteratura internazionale tenta un approccio non scontato. Orgoglio e pregiudizio possedeva una sua freschezza tutta contemporanea, e anche il più squilibrato Espiazione si distingueva per una prima parte elegantissima e sorprendentemente stilizzata. Adesso tocca ad Anna Karenina di Leo Tolstoj, romanzo che viene messo in scena secondo un’impostazione che predilige l’unità di luogo, un teatro in cui si svolgono tutte le vicende legate all’eroina creata dallo scrittore russo, oltre che agli altri personaggi.
Anteprima: Semplicemente Anna Karenina
Detto dell’audacia all’idea alla base dell’adattamento cinematografico di Wright, bisogna però testimoniare che stavolta il tentativo è totalmente fallito. Se l’escamotage in principio si rivela stuzzicante anche al livello visivo, col passare dei minuti però diventa una trovata stucchevole e troppo eterogenea rispetto all’anima del romanzo. L’ambientazione in questo caso viene eccessivamente soffocata, il film non possiede il respiro necessario alle opere in costume, e nonostante qualche buona trovata di regia non possiede forza propositiva o capacità di irretire lo spettatore.
La mancanza di efficacia è dovuta purtroppo anche a una Keira Knightley totalmente fuori parte, incapace di sostenere il peso e la complessità psicologica di una protagonista così sfaccettata e contradittoria. Un ruolo che senza dubbio necessitava di un’interprete più matura sia nell’età che nelle capacità attoriali. La Knightley sembra mettercela tutta per riempire la parte, ma naufraga ben presto in una prova troppo caricata. Si può dire lo stesso degli attori che la circondano, primo su tutti un Aaron Johnson inespressivo come mai gli era capitato prima. L’unico a meritare un contenuto applauso è Jude Law, sobrio e composto nel ruolo del marito tradito.
Il trailer del film
Scritto dal genio di Tom Stoppard, Anna Karenina possiede una sua fisionomia cinematografica specifica, che però si adatta pessimamente alla storia e al contenuto dell’opera da cui è tratto. Modernizzare un testo è un conto, volerlo rendere qualcosa che assolutamente non è diventa tutt’altro discorso. In questo caso ci troviamo di fronte a un prodotto eterogeneo, forzato, difficile da comprendere nel suo essere sperimentale. La fortunata coppia composta da Joe Wright e Keira Knightley ha chiesto troppo alle sue possibilità.
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