IL GRANDE GATSBY
Di B. Luhrmann, con L. di Caprio, I. Fischer, C. Mulligan, T. Maguire - Drammatico
MULTISALA RIVOLI - Piazza Brà - Verona (VR)
Ve 17/05, Sa 18/05, Lu 20/05, Me 22/05 - Orari: 16.45 - 20.00 - 22.40.
FIUME - Vicolo Cere - Verona (VR)
Ve 17/05, Sa 18/05, Lu 20/05 - Orari: 16.00.
Do 19/05 - Orari: 15.30.
Me 22/05 - Orari: 18.15 - 21.15.
Grande Gatsby | RECENSIONE, RIFLESSIONI, TRAMA, TRAILER
Il grande Gatsby, quarta riedizione cinematografica del romanzo di Francis Scott Fitzgerald, un film con un ottimo Leonardo Di Caprio.
Bistrattato dalla critica, questo lavoro del regista Baz Luhrmann, riesce pienamente a rendere le atmosfere Americane degli anni venti; di quell’America ricca e stravagante, un mondo dei super ricchi dove regna il boom della borsa, e del gioco d’azzardo. Ma anche e, soprattutto, lo spirito sognatore di uno stravagante miliardario innamorato e straordinariamente “limpido” nei propri sentimenti e nei propri sogni.
Si, forse rispetto alla precedente versione cinematografica del 1974 che consacrò i due principali attori: Robert Redford e Mia Farrow rispettivamente nei due ruoli principali di Gatsby (R. Redford) e Daisy ( interpretato splendidamente da Mia Farrow).
Trovo però, che, come poche critiche hanno saputo evidenziare, questo ultimo film della serie: Il grande Gatsby, cattura perfettamente l’essenza del romanzo. Quella che sfugge alle paradisiache feste, quella che lo “stralusso” non riesce a vedere, quella che rende il personaggio di Francis Scott Fitzgerald, un romantico e positivo sognatore. E tutto questo, come nel romanzo, è sviscerato in modo superbo dalla sceneggiatura ma soprattutto dai dialoghi della “voce narrante” del romanzo, che qui, è interpretata da Tobey Maguire che ci presenta, la figura chiave per capire l’essenza del grande Gatsby. Nick Carraway, che nel romanzo ha funzione di narratore, appare come un personaggio di “osservatore” ma anche di una persona fortemente coinvolta dallo spirito del grande Gatsby, l’unica che riesce ad avere un vero contatto d’amicizia con lui.
Una frase, più di tutte è significativa del tutto, l’ultima frase che Nick pronuncia a Gatsby, al grande Gatsby: “tu vali da solo molto di più di quanto possano valere tutti quanti loro”. Ed è proprio Nick a scoprire l’essenza di questo strano personaggio che rincorre un sogno, questo Gatsby, questo grande Gatsby, apparentemente pieno di centinaia di amici, ma realmente solo. Solo a rincorrere un sogno d’amore, forse irraggiungibile, non per il fatto in se stesso ma per la “piccolezza” di Daisy. Piccolezza meschina ma anche paura di affrontare decisioni importanti, tanto, come lei stessa dice: per una donna è meglio essere bella e stupida…conviene. Nick, tutto questo, lo coglie perfettamente e ce la descrive verso la fine del film.
Nick descrive il grande Gatsby ed il suo sogno, un sognatore , forse un visionario, capace di vedere una luce verde, illuminare, all’imbrunire, il cielo dall’altra parte della baia dove abita appunto Daisy, una luce come meta…
Nck, voce narrante nel libro e personaggio nel film quasi osservatore, ce lo descrive così:
« Gatsby credeva nella luce verde, il futuro orgiastico che anno per anno indietreggia davanti a noi. C’è sfuggito allora, ma non importa: domani andremo più in fretta, allungheremo di più le braccia … e una bella mattina…
Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato. »
Ecco, purtroppo, mentre Di Caprio, personalmente trovo che ne esca splendidamente nell’interpretare il ruolo del grande Gatsby, come pure Tobey Maguire nel ruolo di Nick, per quanto riguarda la figura di Daisy siamo davvero in alto mare. Certo, mi rendo conto che , per una figura, apparentemente confusa e forse apparentemente sognatrice, occorreva davvero un’interpretazione quasi stralunata e poco incisiva ma, certamente, questo non era avvenuto nella precedente trasposizione cinematografica con Mia Farrow. Qui, per Daisy, si è scelta l’attrice Carey Mulligan e, devo dire, non certo con superficialità ma solo dopo un lungo esame sulle varie possibilità. Se devo essere sincero, avrei di gran lunga voluto vedere interpretare il ruolo di Daisy da Scarlett Johansson alla quale comunque, questo ruolo, era stato proposto.
Il ruolo di Daisy, così, in realtà meschino e per nulla all’altezza di prendere una vera decisione, avrebbe dovuto essere interpretato forse, proprio perché così “ambiguo, con più “convinzione” e personalità di scena…
Ecco , questo è l’unico reale ”appunto” negativo che faccio a questa quarta trasposizione cinematografica di questa bella opera. Appunto che, nella precedente versione cinematografica degli anni ’70, non avrei certo fatto. Quella trasposizione cinematografica, oltre che più completa nella sceneggiatura, risulta, per questo ruolo femminile, di gran lunga più approfondita.
Per altri versi, la figura di Gatsby risulta, in questa ultima pellicola, molto più enfatizzata nell’aspetto dell’innamorato “sognatore”.
Ma comunque sia, questo film Il grande Gatsby è ottimo, un film che lascia, dopo la sua visione , quel retrogusto di amaro che giustamente dovrebbe lasciare, un film che punta all’esposizione di uno spirito sognatore, uno spirito, quello di Gatsby che riesce appieno ad essere evocato a tal punto da risultare, con l’interpretazione del bravo Di Caprio, l’unico vero personaggio “pulito” di tutto il film…
E questo, proprio nel finale lo si percepisce appieno, grazie anche all’ottimo lavoro, nella sceneggiatura, dei dialoghi di Nick, l’unico che forse, ne rimane molto sconvolto proprio perché ha avuto modo di conoscere affondo il Gatsby, anzi, il grande Gatsby.
Il finale comunque, presenta diverse parti mancanti rispetto alla precedente pellicola degli anni ’70 che percorreva, nella sceneggiatura, il romanzo più approfonditamente. Il tutto si nota, maggiormente, appunto nel finale di quest’ultimo grande Gatsby dove non compare la figura paterna di Gasby e neppure l’epilogo di Daisy e di suo marito e del loro voler far finta che nulla sia successo…
Qui, invece, abbiamo molto spazio introspettivo: il raggio verde del faro della villa di Daisy il raggio della torcia del porticciolo che guida i sogni del Gatsby sognatore…
USCITA CINEMA: 16/05/2013
GENERE: Drammatico
REGIA: Baz Luhrmann
SCENEGGIATURA: Baz Luhrmann, Craig Pearce
ATTORI:
Leonardo Di Caprio, Carey Mulligan, Tobey Maguire, Isla Fisher, Joel Edgerton, Gemma Ward, Callan McAuliffe, Amitabh Bachchan, Jason Clarke, Daniel Newman, Jack Thompson, Jacek Koman, Elizabeth Debicki
Ruoli ed Interpreti
FOTOGRAFIA: Simon Duggan
MONTAGGIO: Jason Ballantine
PRODUZIONE: Bazmark Films, Red Wagon Productions
DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Italia
PAESE: Australia, USA 2013
DURATA: 144 Min
FORMATO: Colore 3D
SOGGETTO:
Tratto dall’omonimo romanzo di Francis Scott Fitzgerald.
Bistrattato dalla critica, questo lavoro del regista Baz Luhrmann, riesce pienamente a rendere le atmosfere Americane degli anni venti; di quell’America ricca e stravagante, un mondo dei super ricchi dove regna il boom della borsa, e del gioco d’azzardo. Ma anche e, soprattutto, lo spirito sognatore di uno stravagante miliardario innamorato e straordinariamente “limpido” nei propri sentimenti e nei propri sogni.
Grande Gatsby, Leonardo Di Caprio, alle prese col personaggio che rese famoso Robert Redford.
Il grande Gatsby è da considerare un ottimo film, ciò nonostante è stato attaccato dalla maggior parte della Critica per via dell’esagerato sfarzo, quasi una celebrazione della più grandi Griffe di moda e dello sfarzo più sfrenato celebrato in tutto e per tutto…Si, forse rispetto alla precedente versione cinematografica del 1974 che consacrò i due principali attori: Robert Redford e Mia Farrow rispettivamente nei due ruoli principali di Gatsby (R. Redford) e Daisy ( interpretato splendidamente da Mia Farrow).
Trovo però, che, come poche critiche hanno saputo evidenziare, questo ultimo film della serie: Il grande Gatsby, cattura perfettamente l’essenza del romanzo. Quella che sfugge alle paradisiache feste, quella che lo “stralusso” non riesce a vedere, quella che rende il personaggio di Francis Scott Fitzgerald, un romantico e positivo sognatore. E tutto questo, come nel romanzo, è sviscerato in modo superbo dalla sceneggiatura ma soprattutto dai dialoghi della “voce narrante” del romanzo, che qui, è interpretata da Tobey Maguire che ci presenta, la figura chiave per capire l’essenza del grande Gatsby. Nick Carraway, che nel romanzo ha funzione di narratore, appare come un personaggio di “osservatore” ma anche di una persona fortemente coinvolta dallo spirito del grande Gatsby, l’unica che riesce ad avere un vero contatto d’amicizia con lui.
Una frase, più di tutte è significativa del tutto, l’ultima frase che Nick pronuncia a Gatsby, al grande Gatsby: “tu vali da solo molto di più di quanto possano valere tutti quanti loro”. Ed è proprio Nick a scoprire l’essenza di questo strano personaggio che rincorre un sogno, questo Gatsby, questo grande Gatsby, apparentemente pieno di centinaia di amici, ma realmente solo. Solo a rincorrere un sogno d’amore, forse irraggiungibile, non per il fatto in se stesso ma per la “piccolezza” di Daisy. Piccolezza meschina ma anche paura di affrontare decisioni importanti, tanto, come lei stessa dice: per una donna è meglio essere bella e stupida…conviene. Nick, tutto questo, lo coglie perfettamente e ce la descrive verso la fine del film.
Nick descrive il grande Gatsby ed il suo sogno, un sognatore , forse un visionario, capace di vedere una luce verde, illuminare, all’imbrunire, il cielo dall’altra parte della baia dove abita appunto Daisy, una luce come meta…
Nck, voce narrante nel libro e personaggio nel film quasi osservatore, ce lo descrive così:
« Gatsby credeva nella luce verde, il futuro orgiastico che anno per anno indietreggia davanti a noi. C’è sfuggito allora, ma non importa: domani andremo più in fretta, allungheremo di più le braccia … e una bella mattina…
Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato. »
Ecco, purtroppo, mentre Di Caprio, personalmente trovo che ne esca splendidamente nell’interpretare il ruolo del grande Gatsby, come pure Tobey Maguire nel ruolo di Nick, per quanto riguarda la figura di Daisy siamo davvero in alto mare. Certo, mi rendo conto che , per una figura, apparentemente confusa e forse apparentemente sognatrice, occorreva davvero un’interpretazione quasi stralunata e poco incisiva ma, certamente, questo non era avvenuto nella precedente trasposizione cinematografica con Mia Farrow. Qui, per Daisy, si è scelta l’attrice Carey Mulligan e, devo dire, non certo con superficialità ma solo dopo un lungo esame sulle varie possibilità. Se devo essere sincero, avrei di gran lunga voluto vedere interpretare il ruolo di Daisy da Scarlett Johansson alla quale comunque, questo ruolo, era stato proposto.
Il ruolo di Daisy, così, in realtà meschino e per nulla all’altezza di prendere una vera decisione, avrebbe dovuto essere interpretato forse, proprio perché così “ambiguo, con più “convinzione” e personalità di scena…
Ecco , questo è l’unico reale ”appunto” negativo che faccio a questa quarta trasposizione cinematografica di questa bella opera. Appunto che, nella precedente versione cinematografica degli anni ’70, non avrei certo fatto. Quella trasposizione cinematografica, oltre che più completa nella sceneggiatura, risulta, per questo ruolo femminile, di gran lunga più approfondita.
Per altri versi, la figura di Gatsby risulta, in questa ultima pellicola, molto più enfatizzata nell’aspetto dell’innamorato “sognatore”.
Ma comunque sia, questo film Il grande Gatsby è ottimo, un film che lascia, dopo la sua visione , quel retrogusto di amaro che giustamente dovrebbe lasciare, un film che punta all’esposizione di uno spirito sognatore, uno spirito, quello di Gatsby che riesce appieno ad essere evocato a tal punto da risultare, con l’interpretazione del bravo Di Caprio, l’unico vero personaggio “pulito” di tutto il film…
E questo, proprio nel finale lo si percepisce appieno, grazie anche all’ottimo lavoro, nella sceneggiatura, dei dialoghi di Nick, l’unico che forse, ne rimane molto sconvolto proprio perché ha avuto modo di conoscere affondo il Gatsby, anzi, il grande Gatsby.
Il finale comunque, presenta diverse parti mancanti rispetto alla precedente pellicola degli anni ’70 che percorreva, nella sceneggiatura, il romanzo più approfonditamente. Il tutto si nota, maggiormente, appunto nel finale di quest’ultimo grande Gatsby dove non compare la figura paterna di Gasby e neppure l’epilogo di Daisy e di suo marito e del loro voler far finta che nulla sia successo…
Qui, invece, abbiamo molto spazio introspettivo: il raggio verde del faro della villa di Daisy il raggio della torcia del porticciolo che guida i sogni del Gatsby sognatore…
Il grande Gatsby TRAMA:
Il film racconta la storia di un aspirante scrittore, Nick Carraway che lasciato il Midwest Americano, arriva a New York nella primavera del 1922, un’epoca in cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. In cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay Gatsby, ed a sua cugina Daisy che vive sulla sponda opposta della baia con il suo amorevole nonché nobile marito, Tom Buchanan. E’ allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni. Nick è quindi testimone, dentro e fuori del suo mondo, di racconti di amori impossibili, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di drammaticità.USCITA CINEMA: 16/05/2013
GENERE: Drammatico
REGIA: Baz Luhrmann
SCENEGGIATURA: Baz Luhrmann, Craig Pearce
ATTORI:
Leonardo Di Caprio, Carey Mulligan, Tobey Maguire, Isla Fisher, Joel Edgerton, Gemma Ward, Callan McAuliffe, Amitabh Bachchan, Jason Clarke, Daniel Newman, Jack Thompson, Jacek Koman, Elizabeth Debicki
Ruoli ed Interpreti
FOTOGRAFIA: Simon Duggan
MONTAGGIO: Jason Ballantine
PRODUZIONE: Bazmark Films, Red Wagon Productions
DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Italia
PAESE: Australia, USA 2013
DURATA: 144 Min
FORMATO: Colore 3D
SOGGETTO:
Tratto dall’omonimo romanzo di Francis Scott Fitzgerald.
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