Itinerario:
Ponte Aleardi, via Filippini, Lungadige Rubele, Lungadige Donatelli, Ponte Pietra, Lungadige Teodorico,Lungadige Sammicheli,Lungadige Porta Vittoria, Ponte Aleardi
Ritrovo a Porta Vittoria(di fronte al cimitero monumentale)alle ore 20,45
Si raccomanda di indossare scarpe
comode, e di portare una bottiglietta d'acquaIn caso di condizioni meteo non buone o per imprevisti, la camminata potrebbe subire variazioni o essere annullata
Consultare il blog nel tardo pomeriggio di martedì per essere sicuri che non ci siano variazioni al programma.
[a] 1287-89: costruzione della cinta turrita scaligera, con la porta, poi denominata della Vittoria (Cangrande II). [b] 1375-87: costruzione dello sperone e catena inferiore. [c] 1838: costruzione di Porta della Vittoria (Nuova); chiusura della porta medievale; cimatura della torre medievale e abbassamento di tutta la cortina; costruzione della batteria annessa esterna. Committente/Progettista: [a]: Alberto I della Scala; progettista sconosciuto. [b]: Antonio della Scala; progettista sconosciuto. [c]: Impero absburgico; FM. J. Radetzky, Conrad Petrasch. Proprietà: Demanio dello Stato. In via di cessione al Comune di Verona (Legge 30.V.1989, n. 225).
Descrizione:
La cinta turrita di Alberto I della Scala proteggeva i borghi di sinistra d’Adige, a partire dalla riva del fiume, presso la quale era situata la porta urbana, difesa da un’alta torre di guardia, al termine della via di San Vitale (hora San Vitalis). La medesima porta prese poi il nome della vicina chiesa di Santa Maria della Vittoria, fatta costruire da Cangrande II, dopo aver sventato la congiura capeggiata dal fratello Fregnano. Lo sperone aggiunto successivamente da Antonio della Scala sporgeva dalla riva fluviale per sostenere la catena inferiore, tesa a sbarramento dell’Adige.
Nell’Ottocento, chiusa la porta medievale,
la nuova Porta della Vittoria viene aperta nella medesima cortina,
di poco spostata a est. Le preesistenze scaligere sono modificate:
le cortine e lo sperone fluviale sono abbassati; la torre cimata.
La porta ottocentesca, di stile neoclassico, è composta da
un solo fornice ad arco, con lesene doriche binate, a conci lisci
di pietra da taglio. La porta era dotata di ponte levatoio. La sua
funzione era esclusivamente civile, di accesso al nuovo Cimitero
Monumentale. La funzione difensiva, di combattimento, era affidata
al Blockhaus, un’opera casamattata autonoma collocata
all’esterno di Porta della Vittoria.
Stato di conservazione: I danni più rilevanti sono l’apertura della breccia, nel 1907, e la conseguente demolizione della torre e della porta medievale, il completo interramento del fosso magistrale dallo sperone scaligero alla Batteria Pellegrini e la demolizione della batteria casamattata esterna. |
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