IL nostro ferragosto sarà in Lessinia, a casa del Modesto 1047 (Roverè).
Parcheggeremo nei pressi di località Jegher, e con una breve camminata, di poco più di 1 km, raggiungeremo la casa del Modesto. E' possibile parcheggiare anche in località Sartori, per chi vuole accorciare la camminata
Sarà una giornata rilassante alla quale possono partecipare tutti, anche coloro che hanno poca voglia di camminare. Si consiglia di portare una coperta da stendere sul prato
Il pranzo al sacco, sarà nel prato antistante la casa
Meteo: Sole, temperatura 20/26 gradi
Ritrovo all'EUROSPIN alle ore 10,15 partenza alle ore 10,30
Itinerario in auto:Montorio, Trezzolano, San Rocco, San Vitale, Roverè, località Jegher km 25
L'ARCHITETTURA "CIMBRA" IN LESSINIA -
L'ANTICA STALLA DEL MODESTO -
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Lungo la dorsale che suddivise la pittoresca e antica contrada Pazzocco e la contrada Sartori, nel comune di Roverè Veronese, tra il verde dei prati, dei pascoli ed il limite di un bosco di faggi secolari emerge come un tocco di pennello in un quadro d’autore l’antica “stalla del Modesto”. Si tratta di un piccolo edificio rurale, in passato utilizzato come stalla, con annessa una ghiacciaia, denominata la “giassàra del Modesto”, che vennero costruiti tra la fine dell’ottocento e i primi del novecento dal contadino-tagliapietra Modesto Paggi (1843-1928).
La stalla porta all’estremo il grado di rigorosità quasi “razionalista” che è insito nel “linguaggio della pietra”, tipico della cimbricità lessinica. Il manufatto si innalzata con la sovrapposizione di enormi lastre di pietra poste “de cortèl” (di taglio, in piedi) e sfrutta l’idea della costruzione lignea per legare tra di loro i monoliti lapidei. I muri perimetrali si incastrano tra loro , negli angoli esterni, e le lastre in pietra poste in piedi e sovrapposte in quattro o cinque serie costituiscono l’intera scatola muraria dell’edificio a due piani; il pavimento ed il tetto sono anch’essi composti da analoghe lastre in rosso ammonitico, in modo tale che l’intero fabbricato costituisce una delicata e singolare struttura rosea monocromatica ove risulta difficile individuare i punti di congiunzione dei vari elementi che la compongono. L’integrazione del manufatto con il paesaggio circostante rende questa costruzione un’opera architettonica poetica e rievocativa di un tempo del passato.
Molte sculture costruttive popolari si esprimono attraverso i materiali lapidei ma nessun’altra come nello “stile” lessinico che ha saputo esprimere attraverso il “linguaggio delle pietre” la sua secolare tradizione. Mentre la muratura stratificata a conci è comune a varie costruzioni montane europee, la lastra come monolite diviene nella Lessinia l’elemento ordinatore dell’architettura, del paesaggio e di una secolare tradizione nell’uso di questo materiale.
La stalla del Modesto – recentemente inclusa nel Premio Internazionale Architetture di Pietra di Marmomacc – rappresenta quindi una sorta di esempio della maestrìa lessinica nell’uso della pietra, che ricorda l’incastro d’angolo dei tronchi nelle costruzioni di montagna.
A questa componente concettuale “lignea” appartiene anche uno dei tratti caratteristici dell’architettura orientale lessinica, ossia la conformazione dei tetti di molte costruzioni rurali come stalle e fienili, i quali costituiscono la figura architettonica tipica dell’area. Si tratta della cosiddetta “tesa gotica”, una doppia inclinazione del tetto che genera un profilo spezzato. In origine le falde con maggiore inclinazione – oggi coperte con lamiere di zinco – possedevano un manto di canna palustre, una consuetudine costruttiva portata dai “cimbri”, popolazioni germaniche anticamente insediate in questa area della Lessinia quando gli altipiani erano coperti di boschi fino ad alte quote.
A fianco della stalla del Modesto si erge una ghiacciaia (“la giassàra del Modesto”), manufatto realizzato dallo stesso Modesto Paggi. La struttura veniva utilizzata in passato per la conservazione del ghiaccio durante l’inverno e la vendita dello stesso nel periodo estivo. L’accesso alla struttura in passato era agevole per la presenza di un’antica strada, oggi di non facile percorribilità. La tecnica della realizzazione del manufatto è la medesima di quella adottata per la stalla che ha chiaramente lasciato l’impronta del suo autore. Sottostante alla “giassàra” si presentano ancora le vestigia di una “possa del giàsso”, ove veniva raccolta l’acqua piovana per il recupero, nel periodo invernale, del ghiaccio.
Secondo le informazioni fornite da alcuni anziani del luogo la pozza era perfettamente funzionale sino alla seconda metà degli anni ’50, quando alcuni sprovveduti giovanotti dell'epoca volendo recuperare le tinche che vi venivano allevate, per scopo alimentare, utilizzarono un rudimentale ordigno realizzato artigianalmente con della polvere esplosiva da cava, ma a causa della potente deflagrazione si cagionò la rottura del fondo della pozza con la conseguente perdita d’acqua e quindi la sua inutilizzabilità. Da allora venne lasciata nel più completo abbandono, ma ancora oggi è possibile vederne i contorni perimetrali.
Avvertenza importante
La partecipazione è libera e gratuita ed è effettuata con la collaborazione di tutti i partecipanti, i quali costituiscono un gruppo autogestito e sollevano i promotori da ogni responsabilità per qualsiasi inconveniente possa verificarsi durante l'escursione, e/o i trasferimenti. Il loro intervento si limita all'aggregazione su un programma comune. Chi propone la gita non è ne accompagnatore ne guida, ognuno cammina sotto la propria responsabilità
Per motivi di sicurezza non sono ammessi cani di grossa taglia, i cani di piccola taglia vanno tenuti al guinzaglio
I partecipanti sono tenuti a leggere attentamente il programma e valutare le difficoltà dell’escursione prima di decidere di partecipare.
Chi decide di partecipare all'escursione è sottinteso che ha accettato il programma sia come percorso che come orari
In caso dovessero sorgere degli inconvenienti non previsti al momento della programmazione, verranno risolti nel migliore dei modi.
Il rientro alle macchine è stabilito in base all'ora solare, chi ha esigenze diverse di orario deve provvedere autonomamente per il rientro
L’escursione avrà un’andatura tranquilla e delle pause lunghe
Si consiglia un abbigliamento adeguato alla temperatura, e calzature adatte all'escursionismo
E’ consigliato un sacchetto per le immondizie, di ogni genere, che vanno riportate a casa.
*****A fine escursione faremo una piccola pausa, possibilmente al bar, per bere qualcosa assieme prima di metterci alla guida per il rientro a casa
******* Il programma che viene proposto può subire delle modifiche, va riletto la sera prima dell'escursione
Per qualsiasi chiarimento rivolgersi a Rosa Varallo
Info: 3483921029
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