Camminata, con la luna piena, da Castelvecchio (lato Arsenale) a ponte Catena, sosta in gelateria, proseguimento Lungadige Attiraglio
Ritorno, per le ore 23,30
Ritrovo alle ore 20,45, a Castelvecchio lato Arsenale,partenza alle ore 21,
Temperatura massima 25 gradi
La camminata viene organizzata, per fare un percorso in compagnia e per godere del fresco serale, su un itinerario non consigliabile di sera da soli.
E' consigliato di indossare scarpe e abbigliamento comodo, di portare una bottiglietta d'acqua, e una torcia
Queste camminate saranno organizzate per tutta l'estate
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Castelvecchio (Verona)
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Castelvecchio, originariamente chiamato Castello di San Martino in Aquaro, è un castello di Verona attualmente adibito a ospitare il museo civico, è il più importante monumento militare della signoria Scaligera.
Inizialmente il
castello prese il nome di San Martino in Aquaro, derivato dalla preesistente chiesa racchiusa nella Corte d'Armi, la cui esistenza risaliva all'VIII secolo. Il toponimo può essere ricondotto sia alla vicinanza dell'Adigetto (acquario o canale), sia alla vicinanza di un ponte (quaro), che avrebbe superato lo stesso canale, o l'Adige. Prese il nome di Castel Vecchio solo dopo la costruzione dei castelli San Felice e San Pietro.
Castelvecchio Castello di San Martino in Aquaro Sistema difensivo di Verona | |
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Ubicazione | |
Stato attuale | ![]() |
Regione | ![]() |
Città | Verona |
Coordinate | 45°26′22.7″N 10°59′14.2″E |
Informazioni generali | |
Tipo | Castello medievale |
Costruzione | 1354-1356 |
Primo proprietario | Della Scala |
Condizione attuale | Sede del museo civico |
Visitabile | Si |
Sito web | (IT, EN) Link |
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Indice
Toponimo
Funzioni del castello
Il nuovo castello si potava tra la testata della cinta a destra d'Adige, presso la Catena Superiore, e la testata della cinta a sinistra d'Adige, presso la Porta San Giorgio. L'essenza funzionale e architettonica della sua posizione è quella di costituire un elemento della difesa urbana inscindibile dal fiume, e nello stesso tempo predisposto a proiettare la sua azione oltre il fiume stesso. Il ponte, a uso esclusivo del castello, serviva come via di fuga o di accesso per gli aiuti provenienti dalla Valle dell'Adige, evitando così che il fiume diventasse una barriera insuperabile. Ma all'interno del complesso sistema difensivo urbano poteva servire per organizzare sortite in modo da operare tatticamente sulle opposte rive fluviali. Il castello è stato pensato come fulcro dell'intero sistema difensivo, e la sua torre maestra come centro del controllo visuale della città, a sinistra e a destra d'Adige, e del paesaggio circostante.Storia
Il cortile del mastio
Negli anni della signoria viscontea la costruzione del nuovo caposaldo difensivo di Castel San Pietro diminuì la primaria funzione difensiva del castello di San Martino, che tuttavia assunse importanza in relazione al nuovo sistema di attrezzature logistiche della Cittadella, l'ampio quadrangolo fortificato esteso a sud ovest, tra la cinta comunale e la cinta scaligera, destinato anche all'accampamento delle milizie. Questo spazio completamente difeso da mura era in diretta comunicazione con Castel Vecchio attraverso la strada coperta esistente tra la cinta comunale e l'antemurale. Inoltre, sul coronamento della cinta comunale fu raddoppiata la merlatura, per ottenere un camminamento protetto, dallo stesso Castello alla piazza Bra. L'hanno costruito gli Scaligeri, infatti il suo vero nome è "castel scaligero"
In epoca veneta Castel Vecchio era usato come residenza del castellano e del cappellano, caserma, arsenale d'artiglieria, armeria, polveriera, magazzino per le riserve alimentari. Parte del Mastio era utilizzato come carcere; un'altra residenza per il castellano era sistemata nella Reggia. Nel 1759 Castel Vecchio divenne sede del Veneto Militar Collegio, istituito per la formazione di ingegneri da inquadrare in un corpo tecnico militare. La nuova prestigiosa destinazione rese necessaria la sistemazione degli edifici esistenti nella corte meridionale, e la costruzione di un nuovo edificio ortogonale alla Reggia. Nella corte settentrionale permaneva l'acquartieramento dei soldati e il deposito dei materiali d'artiglieria, in fabbricati appositamente disposti nello spazio interno.
Una carrozza trainata da un cavallo si dirige verso il ponte Scaligero
Sotto l'Amministrazione Italiana è confermata la destinazione a caserma. Dapprima sede del Comando di Fortezza, gli edifici della Corte della Reggia divennero sede del Circolo Ufficiali di Presidio e del 10° e poi 8º reggimento bersaglieri. Nel 1870 il ponte di Castel Vecchio fu aperto al pubblico e reso transitabile con l'apertura di un arco gotico nelle mura perimetrali, vicino al resto della Torre dell'Orologio. Negli anni 1923-1926, durante il restauro di Forlati e Avena, la Torre dell'Orologio venne ricostruita in posizione più arretrata, retrocessa verso il castello; nei medesimi anni venne ricomposto e restaurato l'Arco dei Gavi, al centro della piazzetta prospiciente la cortina nord-orientale di Castel Vecchio. Nel progetto di recupero dell'Arsenale della Campagnola, attualmente in corso di studio e di definizione, si impone il tema dell'unità architettonica dell'impareggiabile insieme monumentale e paesaggistico formato dal Castel Vecchio, dal ponte fortificato sull'Adige, e dall'Arsenale absburgico Franz Joseph I.
Struttura
L'ingresso
Tra la Corte del Mastio e la Corte d'Armi si erge l'alta cortina muraria merlata, imponente resto della cinta sull'Adigetto, di epoca comunale, preesistente al castello. La cortina si estende dalla Torre dell'Orologio alla riva dell'Adige, presso il ponte. Segnalano successive fasi costruttive, e ricostruzioni, le diverse tessiture murarie e i diversi materiali in opera: alle estremità il muro è a blocchi grezzi di tufo, resto dell'originaria edificazione (prima metà del XII secolo); nella parte centrale, ricostruita dopo il crollo del 1239, la muraglia è a fasce alterne di ciottoli e laterizio. Verso la Torre dell'Orologio è visibile un tratto formato da grossi blocchi lapidei, recuperati da antichi edifici. L'originaria Torre dell'Orologio, demolita dai francesi del generale Napoleone Bonaparte, si innalzava in posizione assai più sporgente sul corso, quasi a contatto e a difesa dell'Arco dei Gavi, inglobato nelle mura comunali dell'Adigetto e trasformato in porta urbana.
Corte della Reggia
A meridione, la Corte della Reggia ha conformazione planimetrica irregolare, a trapezio. La residenza fortificata scaligera, collegata all'alto Mastio, era disposta solo lungo il lato adiacente alla riva dell'Adige. L'altro corpo di fabbrica, a essa innestato in ortogonale e addossato alla cortina settentrionale della corte, venne edificato nel Settecento per ampliare la sede del Veneto Militar Collegio, edificio gravemente manomesso (1923-1925), e oggi irriconoscibile. Una torre-porta, con ponte levatoio, si protende verso meridione all'estremità della Reggia; a levante della medesima torre, lungo l'alveo dell'Adigetto, si innesta la cinta merlata, con apparecchio murario di ciottoli e laterizio, che circonda la corte a sud e a est, sino alla torre di levante, sul corso, che precede la Torre dell'Orologio.In epoca absurgica la Corte della Reggia ebbe varie destinazioni: nell'edificio già sede del Veneto Militar Collegio venne insediata la Scuola d'Artiglieria dello Stato Maggiore; dopo il suo trasferimento il medesimo edificio venne destinato ad armeria.
Corte d'Armi
Castelvecchio - cortile
Il Mastio ed il ponte
Castelvecchio dal Ponte Scaligero
Il Museo di Castelvecchio
La statua equestre di Cangrande nel cortile del castello
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