Quinto in cartolina alla fine dell'Ottocento - La Strà (Via Valpantena)
L'edificio della Circoscrizione ha ospitato il Municipio di Quinto, quando Quinto era Comune autonomo, il Dazio e le Scuole Elementari,
Toponimo di chiara derivazione romana può trovare significato dal quinto miliare: Quinto ab urbe lapidem (quinto miglio di distanza dal foro).La Chiesa, attestata già nel 1400 come edificio di culto è stata restaurata nel 1921-23.
A destra della piazza si può notare Casa Tagliapietra, un complesso rurale del quattro-cinquecento ma con elementi stilistici successivi e la fontana neo-gotica, in origine affrescata.
La pedemontana ovest che passa a fregio della piazza è rimasta inalterata nel tempo, con i muri del brolo ancora integri per quasi tutto il tracciato dalla Chiesa alla Crose. Nascoste da ombrosi giardini, villa Rossi, della fine del Seicento, e Villa Bertani, residenza dominicale ottocentesca, conferiscono alla piccola via un'aspetto signorile ed ameno.
Dietro a Villa Bertani si apre un bell’edificio rustico a corte, che conserva ancora la torre colombara (che è la parte più antica). I lavori di restauro, per adattare il rustico a civile abitazione, ne hanno modificato le caratteristiche.
Scendendo, sulla sinistra dell’incrocio, all’interno di un cortile protetto da alti muri, si trova uno degli edifici più antichi di Quinto. La torre colombara tardo medievale, è stata demolita da un pezzo. Ne abbiamo una attestazione significativa da una mappa del Seicento. Di alcune emergenze cinquecentesche abbiamo notizia diretta dal proprietario.
Salendo verso la collina, nascosta da un muro, si poteva accedere fino a qualche anno fa, ad una bellissima fontana la cui storia è strettamente legata ad un mondo contadino in estinzione. Questa fontana, su proprietà privata ma con diritti pubblici è stata privatizzata per incuria dell'amministrazione che non ha rivendicato il diritto all'acqua, diritto che apparteneva alla collettività.
LA LISSIA: A questa fontana le done de la Crose resentavano la lissia, fatta con l’antichissimo sistema della cenere tamisà col bigaròl che formava la broda in cui rimaneva immersa la biancheria. La cenere sciolta in acqua bollente, aveva il potere di sbiancare.
Alla sera si provvedeva a pulire bene la fontana e con un passaparola si avvisavano i vicini che al mattino se dovéa resentar la lissia.
Tolto el cocon (il tappo) alla brenta si portavano i panni alla fontana per il risciacquo col caretto o con le ceste. Le donne di famiglia si mettevano el scossal, il grembiule, e sbattendo i panni e bruschinando con la spazzola di saggina, completavano la prima parte del bucato. Poi risciacquavano, passando da una vasca all'altra.
La fontana che apparteneva alla comunità di Quinto è ora chiusa all'interno di una proprietà privata. Per alcuni anni il CiViVi ha provveduto con dei soci volontari a manutenere l'area della fontana.
Queste fontane, in pietra bianca della Valpantena, con più vasche per un uso razionale dell’acqua, furono costruite in serie, su condotti preesistenti, verso la metà del 1800.
In valle di fontane se ne trovano altre, anche se alcune sono andate purtroppo perdute.
IL BROLO: Gli alti muri dei broli che servivano a proteggere le colture di pregio (alberi da frutta, viti e ortaggi), caratterizzano questa parte di territorio, e sono preziose ed eleganti testimonianze di una storia passata. La Valpantena fino al 1960 era costellata di queste presenze. Le pietre, prelevate dalle cave sulla collina erano portate in loco dai carrettieri o recuperate nei lavori di spietramento dei campi. Spesso si utilizzavano cocci e ciottoli, ma anche pietre lavorate, recuperate da edifici precedenti, talvolta anche molto antichi. In una economia di risparmio il riutilizzo era prassi. Ora, i nostri muri ci permettono di leggere il passato proprio attraverso i materiali con cui sono stati costruiti.
Proviamo ammirazione per gli artigiani lapicidi che hanno costruito questi manufatti, selezionando e assemblando le pietre una a una; difficile trovare ai nostri giorni manodopera qualificata in grado di riprodurre la tessitura armonica e robusta di questi muri.
Solitamente agli angoli della proprietà veniva posto un piccolo capitello, una nicchia o una croce. Serviva ad invocare le benedizioni divine sul raccolto ma serviva anche come deterrente ai furti, ricordando a tutti che Dio ti vede.
VILLA ZENATELLO ORA VILLA S.CHIARA: All’incrocio, dove in passato si trovava sotto un grande gelso una stele portante una croce e una fontanella, si può ammirare la tardo-settecentesca Villa Zenatello (ora ampliata come Casa di Cura).
La villa, in stile neo-classico misto, appartenne al tenore Giovanni Zenatello (1876-1949) che insieme alla moglie, il mezzosoprano spagnolo Maria Gay, amava soggiornarvi.
Con la moglie, dopo i successi internazionali, tornò a Verona per realizzare insieme a Serafin Rovato Bertolaso Cusinati la famosa Aida del 1913 che inaugurò la grande stagione lirica in Arena. Morì a New York ma fu sepolto a Verona.
LA CROSE DI QUINTO. Durante le celebrazioni del Corpus Domini e delle Rogazioni la processione girava intorno al gelso per scendere poi alla strada principale: la Strà, distinta però con la precisazione: dalla Merla (bar d'angolo ancora esistente alla piccola rotonda). L'altra Strà era quella principale, detta del Municipio. La toponomastica ha cambiato il nome alle vie ma per i vecchi abitanti il luoghi conservano ancora le vecchie denominazioni.
VILLA SIGNORINI già Preame a Quinto. Le terre intorno sono terre antiche e fertili, appartenute al Canonico Giangiacomo Preame e conservano ancora l’aspetto generoso di terre di campagna, aspetto che poco si discosta da quello del passato.La villa è stata ristrutturata nell’Ottocento. La cappellina è della seconda metà del Settecento.
Molto bello è il loggiato all'interno del cortile.
Tra Quinto e Clocego alla fine dell’ottocento è segnalata dall'Abate Pietro Caliari un’area detta
Palesago, che il Caliari definisce landa deserta, ove furono ritrovate due tombe longobarde
con quattro inumazioni.
M.V.
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La strada della Croce a Quinto - Foto Pernprunner anni '50 |
Poiano di Valpantena o, più comunemente, Poiano (Pojàn in veronese) è una frazione del comune italiano di Verona, nell'omonima provincia in Veneto.
Geografia fisica
Dista circa 6 km in direzione nord-est dal centro della città e sorge a 83 m sul livello del mare. Nella frazione abitano 1998 persone[2]. È situato nella parte ovest della parte finale della Valpantena, a ridosso delle Torricelle, fra Borgo Venezia e Quinto e fa parte della Circoscrizione 8 Nord-Est.
Etimologia
Di origine antica, se ne trova attestazione con il nome di Puliano nell'861 e come Pollano nel 1184. Entrambe le diciture sembrano rimandare al prediale romano Pullianus (podere di un Pullio)[3]. Secondo un'etimologia popolare il nome deriverebbe dall'espressione latina Podium Iani, ovvero "Poggio di Giano". Tale dicitura sarebbe dovuta alla posizione geografica della località, che è la prima della Valpantena per un viaggiatore proveniente da Verona e, per così dire, "apre le porte" della vallata. Di qui il parallelismo con il dio romano Giano, protettore dell'uscio.
AVVERTENZA IMPORTANTE La camminata viene organizzata, per fare un percorso in compagnia e per godere del fresco serale, su un itinerario non consigliabile di sera da soli.
La partecipazione all'attività è libera e gratuita ed è effettuata con la collaborazione di tutti i partecipanti aderenti, i quali costituiscono un gruppo autogestito e sollevano perciò i promotori da ogni responsabilità per qualsiasi inconveniente possa verificarsi durante la camminata. Il loro intervento si limita all'aggregazione su un programma comune.
Chi propone la camminata non è ne accompagnatore ne guida
In base alle disposizioni sanitarie Covid 19, per partecipare alla camminata, bisogna avere una temperatura corporea non superiore ai 37,5 gradi. Non essere stato a contatto con malati di coronavirus.
E' obbligatoria la mascherina, quando non è possibile mantenere la distanza di almeno un metro dalle persone,e quando si è in ambienti chiusi,. Va usato spesso un gel igienizzante per le mani
Lungo il percorso si terrà sempre la distanza di sicurezza interpersonale di 1 m
I partecipanti sono tenuti a leggere attentamente il programma e a valutare le difficoltà della camminata, prima di decidere di partecipare
****Chi decide di partecipare alla camminata è sottinteso che ha accettato il programma, sia come percorso che come orari, e garantisce di essere in buono stato psico fisico
In caso dovessero verificarsi degli inconvenienti non previsti al momento della programmazione, verranno risolti in collaborazione nel migliore dei modi.
Non è necessaria nessuna iscrizione, basta trovarsi nel luogo dell'appuntamento all'ora indicata.
***** Il punto di ritrovo viene pubblicato dopo aver consultate le previsioni meteo 2 giorni prima della camminata
Il programma può subire delle variazioni,per condizioni meteo avverse o altro, che verranno concordate, secondo le esigenze.
E' consigliato avere un abbigliamento comodo, adeguato alla temperatura, Portare sempre una bottiglia d'acqua,una torcia e tutto ciò che può agevolare la buona riuscita della camminata, e non creare disagi al gruppo
Chi si presenterà con calzature non adeguate non sarà accettato a partecipare alla camminata
Sono ammessi cani di piccola taglia al guinzaglio con corda corta
Il rientro è previsto per le ore 23,30 alle macchine
Per eventuali chiarimenti contattare il 3483921029
Queste camminate saranno organizzate per tutta l'estate
In caso di condizioni meteo incerte consultare il blog la sera del martedì dopo le ore 20
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